Intervista a Monsignor Nunzio Galantino, vescovo amministratore del patrimonio della Santa Sede, tratta dal Corriere della Sera del 23 giugno 2021 di Virginia Piccolillo

«Per il bene di tutti e nell’interesse di tutti bisogna vigilare affinché le discriminazioni vengano messe al bando ma bisogna fare attenzione in che modo. Altrimenti le togliamo da una parte e le mettiamo da un’altra».

Monsignor Nunzio Galantino, cosa pensa del ddl Zan?
«Non è mia competenza, ma penso che si debba stare attenti a non usare formulazioni che nelle mani, e nelle teste, di malintenzionati diventino strumenti di intolleranza».

Fedez, come altri, rivendica la laicità.
«Bisogna distinguere tra laicità di spazi e di contenuti. Se per laico si intende neutro o neutrale, non esistono contenuti laici. Esistono spazi di laicità, sempre sacrosanti, dove tutti devono ricevere e dare rispetto. Altrimenti …».

Altrimenti?

«Provo a trasformarlo in una immagine: lo spazio può essere quello del mercato, dove tutti hanno il diritto di andare ed esporre la loro merce. Nessuno però può pretendere che io esponendo la mia non dica che è una merce di valore e, se possibile, anche migliore di quella degli altri, nel rispetto di tutti. Ma nel messaggio del signor Fedez mi sono fermato alla prima parte».

Da presidente dell’Apsa quella in cui ha detto che la Chiesa non paga le tasse?
«Esattamente. O ignora le cose o è in malafede. Lo informo che, per fermarci al 2020, l’Apsa (Amministrazione Patrimonio Sede Apostolica) ha versato 5.950.000 euro di Imu e 2.880.000 euro di IRES, solo il patrimonio della Santa sede. Ma ci sono altre realtà ecclesiali. E tutte pagano»

Ad esempio?

«Il Governatorato, che gestisce tutti i beni all’interno delle mura vaticane, paga IMU e IRES, il Vicariato di Roma la CEI, Propaganda Fide e vari enti religiosi».

Perché non rendete pubblici tutti i dati?

«Dopo l’approvazione del consiglio per l’economia, nella seconda metà di luglio pubblicheremo il bilancio. Le anticipo alcuni dati: sono 4051 gli immobili (2904 di proprietà dell’Apsa, 1147 di altri enti). Tra questi 937 sono pertinenze e 371 ad uso commerciale».

Fedez parla di 5 miliardi sottratti al fisco dal 2005 per strutture a fini commerciali.
«Mi piacerebbe sapere dal signor Fedez chi ha messo in giro queste cifre e da dove l’ha ricavate: in base a quale legge, su quali immobili. Circolano numeri strampalati che alimentano la leggenda di un immenso patrimonio del Vaticano. Non è così. Se vuole farci una visita abbiamo appena finito l’inventario degli immobili, frutto di un lavoro di allineamento con il catasto. Stiamo anche lavorando a un’eventuale intesa con l’Ismea per vedere quali terreni continuare a far fruttare e quali mettere a disposizione di cooperative di giovani».

E le chiese?

«La legge che dispensa dal pagamento delle tasse non riguarda solo la Chiesa cattolica ma tutte le confessioni religiose. Ebrei, protestanti musulmani non pagano le tasse. Come le onlus, i partiti, i sindacati».

Vi accusa di giudicare in Vaticano i pedofili. E’ così?
«I casi accertati di pedofilia consumati sul territorio italiano sono giudicati dai tribunali italiani. Ma questo riguarda anche l’estero. Sapete bene che Cardinal Pell, assolto dalle infamanti accuse, dopo 2 anni di carcere è stato giudicato da un tribunale australiano. Forse anche su questo il signor Fedez non è bene informato. Come diceva Kierkegaard i numeri non decidono la verità.Nemmeno i followers».